Il Pacemaker

Un pacemaker come esempio del capitalismo

Segnalo il bel servizio della RSI: "Il pacemaker della discordia".
Vale la pena di ascoltarlo tutto ma in breve i fatti: l’EOC ha pagato 12'900 CHF un dispositivo che altri ospedali hanno pagato 2'200.

E le reazioni riassunte con qualche commento :
  • Una prima risposta EOC è stata: «Il problema è dovuto alle mancate economie di scala che sono oggi possibili grazie al fatto che ora il Cardiocentro fa parte dell’EOC », e « La compagnia finanzia la ricerca e la formazione quindi c’è stato un ritorno sull’investimento». Tocca dei punti importanti ma non soddisfa e va sviluppata.
  • Molto più pertinente in seguito l’intervento del Direttore Generale EOC Glauco Martinetti: “Bisogna limitare la libertà di mercato”, e “Bisogna separare acquisti e sostegno alla ricerca e formazione”. Tanto di cappello per una persona che non viene dalla sinistra, ma che sa rifiutare la narrativa abituale secondo la quale il mercato va lasciato alla guida. In un commento personale, che mi permetto di riportare, il Direttore Glauco Martinetti va oltre, dicendo che il prezzo libero va bene per un gioiello, ma non per un dispositivo sanitario. Quest'ultima frase tocca per me un tema fondamentale sull'etica e la pratica delle relazioni commeciali, della quale mi propongo di scrivere a breve, ma dò un anticipo. Non è strano che abbiamo saputo regolare in modo soddisfacente l'allocazione degli organi per i trapianti, o il commercio dell'avorio, e non il commercio delle armi o dei farmaci?
Pietose e/o ipocrite le reazioni PLR e UDC: 
  • PLR: "... bisogna rimuovere l’obbligo di rimborso generalizzato da parte delle casse malati... L’attuazione del disegno spingerebbe gli ospedali a ragionare meglio sugli acquisti, cercando prezzi migliori e spese in comune. In pratica: iniettare più mercato per risolvere il problema".  Mio commento: oggi l’ideologismo non è più un problema dell’area progressista, che ha saputo emanciparsene, ma della destra economica al potere, che non vuole vedere dove questo capitalismo ci ha portato, dal lato ambientale e sociale soprattutto, ma anche su altri aspetti. È lei che va scalzata se vogliamo che le cose vadano meglio.
  • L’UDC attraverso il suo porta parola Thomas De Curtain se la prende invece con Consiglio federale, Cantoni e l’OFSP “per non essere riusciti a far trasparenza”. Risposta dell’OFSP: “quando abbiamo chiesto alle assicurazioni di darci le voci di fatturazione il parlamento (cioè l’UDC, il PLR e la destra) ci hanno bocciato”.  Parla da se, e richiama il proverbio turco: “... e gli alberi votarono per l’ascia, che li aveva persuasi che avendo il manico di legno era uno di loro…” Richiamo l’attenzione degli elettori sulle spiegazioni di Paolo Pamini, che abbiamo votato al Consiglio Nazionale, dà in un dibattito al Dr Beppe Savary, che il sistema sanitario svizzero sarebbe un esempio di spreco socialista… Parlerò presto di come l'amico Beppe abbia creato a Russo, nella Valle Onsernone, un vero modello di Casa Anziani, completamente al difuori dei parametri capitalisti, che da l'esempio do come le cose potrebbero funzionare.
Teniamone conto nei prossimi voti con il motto: “Greta agli Stati". 
Greta Gysin è fuori dallo stereotipo del Verde che si occupa solo di cllima e di ambiente, e ha dato prova di una sensibilità sociale e morale che sa  rimettere in questione in modo radicale i meccanismi che ci hanno portato in questa triste situazione, e le soluzioni per uscirne.
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