Letture, film, podcasts e video*


Libri (e altro) che mi hanno formato e che mi sono preziosi.
Bibliografia commentata in evoluzione a seconda dell'attualità (o no... )

  • Diamond Jared: "Collasso" e "Armi, acciaio e malattie". Libri molto importanti che segnalano la centralità del problema climatico-ambientale. In "Collasso" descrive come, in una crisi, possiamo essere noi a fare le scelte determinanti il successo (Giappone e incendi di foreste) o l'insuccesso (Isola di Pasqua, Groenlandia vikinga) . Fa accapponare la pelle.
  • Latouche, Serge: "La scommessa della decrescita". Ho preso questo tra la sua voluminosa opera omia. Bella introduzione a un pensatore importante, nella corrente alla quale mi richiamo di "obiezione di crescita" (in francese c'è un'assonanza con obiezione di coscienza del rifiuto del militare).  L'idea e la parola colpiscono, ma a mio avviso è un bene, vedi l'intervista con Franco Cavalli. D'altronde è proprio uno dei temi di Latouche che il nostro immaginario occidentale sia colonizzato dal mito della crescita, e che bisogna ora liberarlo, per poter concepire delle soluzioni efficaci al sistema attuale che ci sta portando nel precipizio.
  • Harari Youval: "Sapiens: breve storia dell'Umanità", "Homo deus", e "21 Lezioni sul 21°secolo". Tre libri che illustrano con originalità da dove veniamo e dove ci troviamo, con le tre principali sfide del nostro tempo: Clima, Infotech e Biotech, e il ruolo dei populismi in tutto questo. Sottolinea bene il ruolo fondamentale della narrazione come elemento persuasivo e coesivo nei movimenti storici del passato e attuale, e come elemento più pesante della logica e dei fatti: "la seconda guerra mondiale è stata fatta per delle idee". Per me cresciuto nel materialismo storico, i suoi libri hanno offerto una serie di idee e prospettive fresche e utili.
  • Puech Michel: Homo Sapiens Technologicus. Edizione Italiana con i capitoli principali. Disponibile in francese gratuitamente sul sito di supporto dell'Autore. Filosofo della tecnica molto interessante, descrive la coevoluzione Uomo-Natura-Tecnica e si allaccia all'etica della tecnologia, sviluppata in un altro libro più specialistico: "The ethics of ordinary technology". Pensatore di notevole spessore, con un approccio capace di creare una logica individuale coerente. Più difficile riallacciarsi nel libro a leve di cambiamento sociale (si definisce lui stesso "parzialmente nichilista"), ma dice che su questo piano è lecito non seguirlo...
  • Piketty Thomas: Il Capitale al XXI secolo. Molte recensioni più autorevoli della mia su questo libro, che illustra bene come il Capitale stia vincendo sul Lavoro in Occidente. Mi limito ad aggiungere che si legge molto scorrevolmente, e illustra una quantità di elementi importanti sulla spesa pubblica nella seconda parte del libro, quindi vi incoraggio a resistere. Spiega bene come un'imposta sulla fortuna sia importante per rendere le nostre società meno inegualitarie, come si vede dai Paesi nei quali questa è assente (Italia, Francia, per citare due vicini). Piketty suggerisce l' 1%,  che è quello che abbiamo Svizzera, almeno dove non ci siano i forfait negoziati (ingiusti sotto molteplici aspetti). Stupisce nel libro la quasi assenza della questione ecologica, che mi fa pensare che in realtà questa imposta dovrebbe essere il 2% (Vautrin, personaggio di  Balzac, diceva che ogni fortuna ha origine in un assassinio. Probabilmente esagerato, ma certo tutte hanno contribuito al riscaldamento climatico e questo ora andrebbe compensato, cosa possibile, al contrario di un omicidio).
  • Stigliz, Joseph: "Il prezzo della disuguaglianza". Particolarmente attuale per capire quanto stia succedendo nelle balieues francesi. Il link rimanda al sito dell'Einaudi che lo presenta. L'autore descrive bene come sia falsa la narrativa di un capitalismo (ultra)liberale al vantaggio di tutti, e come la privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni abbia dei costi molto alti per tutta la società, nel breve e nel lungo termine.  A lui devo  il concetto de " le forze tristi", che svilupperò in una pagina a parte.
  • Rovelli, Carlo. "Cos'è la scienza: la rivoluzione di Anassimandro". Magnifico piccolo libro che ho regalato tante volte ai miei capoclinica e assistenti. Anassimandro immaginò per primo che la terra girasse su se stessa, e un universo più o meno come il nostro, staccandosi da quello che il mondo sensibile suggeriva. Propone riflessioni approfondite sulla laicità, e soprattutto come si arrivi a una verità scientifica (si, penso che la verità esista, quandi si rapporta ai fatti. Come di diceva Hannah Arendt: "Ci può essere disaccordo sui valori, sull'interpretazione dei fatti, ma non sui fatti".
  • Gawande Atul: "Essere mortale" (Being mortal). Un chirugo che ha scritto quattro ibri che valgono oro quanto pesano. Importanti per i medici, ma questo qui è per tutti. Racconta molto bene come affrontare, sulla base di esperienze e di studi, le scelte del fin di vita. In particolare, a cosa siamo pronti a rinunciare o a non rinunciare quando diventiamo malati.
*Per chi si interroghi su cosa rappresenti la foto qui in alto: il primo regalo che Samia mi fece, per il mio compleanno, nell'Aprile 2012: uno scaffale sul quale avrebbe messo i libri che mi consigliava di leggere. Da parte mia, le avevo offerto "Il giorno della Civetta", di Sciascia, e "Le temps des crises" di Michel Serres.
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