Donne in chirurgia

La questione è interessante: l'autore dell'editoriale su JAMA Surgery mette in avanti qualche argomento

  1) le donne sono più lente.  Da leggersi: mettono tutto il tempo necessario, senza correre omettendo dei dettagli, senza prendere scorciatoie pericolose, manipolando con più delicatezza i tessuti. Oggettivamente, nello studio, le loro colecistectomie duravano di più. Nella mia specialità, la chiurgia epato-bilio-pancreatica, altri chirurghi si sono ritrovati più lenti con l'esperienza, che li portava a considerare l'assenza di complicazioni e la radicalità chirurgica in caso di tumori, come i valori guida, rispetto all'ammirazione dei colleghi. Chirurgo piutto sto lento io stesso - e un po'invidioso di colleghi che riuscivano a finire un trapianto in 4 ore quando a me ce ne volevano almeno il doppio, tendo a trovare questa una qualità che si accompagna a meticolosità, attenzione al dettaglio, al rifare qualcosa che non piace appieno, etc. Anche al piacere di vivere l'intervento .

  2) le donne si comportano meno da "macho", dove vuoi mostrare agli altri come sei bravo e a far da solo. Attitudine deleteria che porta a fare errori, anche ai più bravi, quello che l'autore chiama il Lonesome Cowboy. Storicamente prevalente tra i chirurghi, oggi si ritrova di meno in meno. Nel mio Servizio attivamente deprecato (io non ho mai avuto un Paziente che mi ha ringraziato di averlo operato  da solo...

  3) le donne che sono arrivate in quella posizione pur nel mondo maschilista nel quale evolvono, sono super selezionate e più brave della media. Avverato nel campo accademico da uno studio norvegese che a parità di risultato per un fondo competitivo, le donne avevano un curriculum 1.5 volte migliore.